Non basta più la resistenza dei ribelli del bitto ora serve
l'indignazione e la ribellione della società civile
I
PRODUTTORI STORICI "colpevoli" di essere fedeli a un metodo
di produzione quasi millenario, "colpevoli" di rivendicare da vent'anni il legame tra il territorio storico e la denominazione SONO COSTRETTI ORA, in forza di un disciplinare voluto dalle istituzioni accondiscendenti alle lobby politico-industriali A NON CHIAMARE PIU' "BITTO" il loro
formaggio. Una vergogna possibile grazie alla REGOLE EUROPEE e alle LOBBY locali ( ben ascoltate a MILANO e a ROMA). Ma
non tutti ci stanno. Ecco l'appello dell'associazione italo-svizzera
Amici degli alpeggi e della montagna a tutte le associazioni
culturali e ambientali della Valtellina per una mobilitazione a
favore del bitto storico
Sondrio,
21.04.2016
La
presente per invitare la Vostra associazione ad intervenire ad un
incontro riservato ad una questione che riguarda uno dei prodotti più
tipici ed emblematici del nostro territorio Valtellinese: il
formaggio Bitto.
Non
vi è qui lo spazio per riassumere una triste vicenda che si trascina
da decenni e che vede contrapporsi da un lato chi difende il valore
della tradizione e della tipicità del prodotto, dall’altro chi
invece sposa visioni più moderniste e pragmatiche. L’incontro, del
resto, non ha tanto lo scopo di prendere posizioni per l’uno o per
l’altro contendente, quanto di difendere le ragioni della
giustizia, aldilà di norme e regole che, laddove del tutto
discutibili come nel caso in oggetto, possono e devono esser
cambiate.
Per
ragioni che verranno spiegate nell’incontro, queste norme e regole
impediscono in questo momento ai produttori del Bitto storico, coloro
che producono il formaggio negli alpeggi della zona di origine (Valli
di Gerola e di Albaredo) secondo le antiche consuetudini, di chiamare
con il nome Bitto il proprio prodotto. Ciò rappresenta un tradimento
della storia, uno sfregio alla giustizia e un insulto per chi,
rinunciando alle molte comodità offerte dalle tecnologie, si
sottopone a fatiche e oneri aggiuntivi per conservare una risorsa
straordinaria per il territorio Valtellinese, di cui beneficia
l’intera economia locale.
Le
istituzioni pubbliche preposte alla questione hanno dimostrato
incapacità o mancanza di volontà nell’affrontare e risolvere il
problema. Sono stati raggiunti in passato degli accordi, rivelatisi
però poi sempre deludenti o fallimentari.
Come
associazione che ha nel proprio mandato statutario la difesa e
valorizzazione degli alpeggi e della montagna ci sentiamo in dovere
di denunciare questa situazione e richiedere con fermezza alle
istituzioni di trovare una via d’uscita, nell’interesse di tutta
la comunità Valtellinese. L’incontro cui siete invitati ha lo
scopo di verificare la possibilità di un’ampia aggregazione tra le
realtà culturali e sociali che condividono un forte legame con il
territorio, onestà intellettuale e desiderio di giustizia.
L’incontro
si terrà sabato 7 maggio, a partire dalle ore 9, presso la casera
del Bitto di Gerola, secondo il seguente programma:
Ore
9: ritrovo alla Casera di Gerola
Illustrazione
della questione Bitto
Visita
alla Casera
Confronto
su possibili azioni comuni
Pranzo
Valtellinese (costo 25 €)
Per
ragioni organizzative occorre sapere chi si ferma al pranzo. Gli
interessati sono pregati di dare comunicazione al presente indirizzo
mail. progea@novanet.it
Ringraziando
per l’attenzione e in attesa di incontraci, cogliamo l’occasione
per porgere i nostri più cordiali saluti.
Associazione
Amici degli Alpeggi e della Montagna
Il
Presidente
Plinio
Pianta
Il
Presidente della sezione italiana
Giampiero
Mazzoni