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domenica 7 dicembre 2014

Percorsi formaggi orobici N.1

(07.12.14) Una prima proposta di circuito dei formaggi orobici che si articola in due circuiti più brevi ma consente anche un collegamento caseario tra stracchino e bitto storico partendo da Corna Imagna per arrivare a Gerola alta

Una via dei formaggi orobici  

attraverso valli e alpeggi


di Michele Corti
Le vie dei formaggi orobici prendono forma. Presentiamo un percorso "ad 8" (per sviluppare due anelli più piccoli o un unico grande circuito) che si snoda lungo la dorsale orobica occidentale tra tre provincie interessando:
  • Sette valli: Valle Imagna, Val Taleggio, Valtorta, Valle di Averara, Valle del Bitto di Gerola, Valvarrone, Val Biandino;
  • Otto formaggi: Strachitunt (Caseificio Sant'Antonio di Vedeseta fraz. Regetto e Alpe Campelli ai Piani di Artavaggio); Stracchino della Valsassina (Alpe Biandino, Colmine di San Pietro, Alpe Maesimo), Formaggio d'alpe dei Piani di Bobbio, Formai de Mut (Alpe Camisolo,Alpe Inferno, Caseificio di Valtorta), Stracchino all'antica delle valli orobiche (Caseificio Tesoro della Bruna di Corna Imagna, Osvaldo Locatelli di Corna Imagna, Caseificio Sant'Antonio di Vedeseta, Pasquina Rota di Brumano. Martino Rota di Brumano), Agrì di Valtorta (Caseificio Valtorta), Bitto storico (Alpe Pescegallo Foppe, Alpe Trona Soliva, Alpe Varrone, Alpe Valvedrano), Formagì di capra Orobica (Alpe Artino), Roviöla di capra (Alpe Inferno).
  • Venti rifugi, un agriturismo d'alpe, tredici alpeggi, sette alberghi (vedi nella mappa).

Grazie al gran numero di rifugi e di alberghi lungo il percorso è possibile programmare in modo flessibile "personalizzato" le tappe. Alcune trattorie forniscono, insieme agli alberghi, locande, agriturismi e ai rifugi un'ulteriore possibilità di ristoro (una a Corna imagna, una a Morterone, una alla Colmine di San Pietro). Sono poi possibili delle deviazioni che consentono di ampliare le possibilità di tappa (si può scendere ad Ornica dove è in esercizio l'Albergo diffuso).
L'anello meridionale è percorribile da maggio a fine ottobre, quello settentrionale da giugno a inizio ottobre (ad ottobre alcuni rifugi chiudono o restano aperti solo durante i week-end).
Numerosi sono i punti di interesse storico: tre chiese e santuari (Santuario Madonna della Neve a Biandino, legato alla storia dei bergamini, Santuario Madonna della Salzana di Taleggio, Chiesa di San Pietro al passo della Colmine, anch'essa legata ai bergamini in quanto "parrocchia transumante".  In Val Varrone e nei pressi del Rifugio Grassi vi sono le vecchie miniere di ferro, alla Bocchetta di Trona i resti del Rifugio San Pio X distrutto a causa degli eventi bellici e un fortino della "Linea Cadorna".
Pur rappresentando Corma Imagna e Gerola alta i due "capolinea" del percorso ci si può inserire in esso anche in altri punti: dalla Valsassina (Introbio e Biandino), da Premana, da Valtorta, da Brumano, da Fuipiano.
Sulla base di questa idea il percvorso va strutturato con l'apporto degli operatori direttamente interessati (rifugi, alberghi, caseifici, alpeggiatori) e dei tanti appassionati di montagna e di buoni formaggi di montagna. La costruzione del percorso può provcedere attraverso l'apporto di tante informazioni geolocalizzate che chi conosce particolarmente bene i "suoi" sentieri può meglio di ogni altro indicare. Da questo punto di vista chiedo ai lettori a vario titolo interessati interessati di interagire alla costruzione del percoso inviando waypoints, tracce (anche gpx), fotografie localizzate, piccole schede relative a manufatti, fatti storici, leggende ecc. Chi formurà utili elementi sarà citato tra i "progettisti" del percorso.




lunedì 3 marzo 2014

Siglato il patto fondativo tra i Principi delle Orobie

(02.03.14) Il 20 febbraio i soggetti promotori dell'intesa tra i FPO "Formaggi Principi delle Orobie" hanno siglato un documento costitutivo della ATI (Associazione Temporanea di Imprese)  FPO

Siglato il patto fondativo tra i Principi delle Orobie


di Michele Corti

In un documento sottoscritto al termine di una riunione tenutasi a S.Pellegrino Terme il 20 febbraio scorso i soggetti proponenti hanno ufficializzato gli obiettivi e le modalità di azione dei FPO (Formaggi Principi delle Orobie) e si sono indicati tutti gli aspetti rilevanti che dovranno essere posti a base dello statuto. C'è la volontà di costituire una rete di imprese ma anche di promuovere una più vasta rete con obiettivi di promozione territoriale


A trainare la cordata dei FPO è un nucleo di imprese: Latteria Sociale di Branzi (Bg), Latteria Sociale di Valtorta (Bg), Casarrigoni srl di Taleggio (Bg), Società agricola Locatelli Guglielmo e c. di Vedeseta (Bg) Soc. Coop S.Antonio in Val Taleggio di Vedeseta (Bg), Az. Agrituristica Quarteroni Ferdinando di lenna (Bg), Soc Bitto Trading spa di Gerola alta (So). Il consorzio di tutela del Formai de Mut e l'Associazione produttori dello stracchino all'antica, che hanno partecipato a tutte le riunioni preliminari e confermato la loro volontà di partecipazione al progetto FPO, sottoscriveranno in un secondo momento l'adesione dovendo, in quanto organismi associativi, svolgere i necessari adempimenti.
Il percorso dei FPO è indicativo delle "difficoltà fisiologiche" che la crazione di reti incontra nella realtà economico-sociale (italiana e della montagna in particolare). Anche in presenza di forti volontà i tempi per sviluppare collaborazione e progetti comuni sono lenti, almeno relativamente alle esigenze di una società e di mercati in rapida trasformazione. Oltre ad aspetti formali e burocratici pesa una cultura che non favorisce l'apertura e la collaborazione.
In positivo, però, va osservato che il quadro di collaborazione definito dai soggetti che hanno dato vita alla ATI FPO è molto avanzato. Se è stato necessario molto tempo per arrivare ad una formalizzazione è anche vero che questa definisce un livello di collaborazione molto impegnativo, molto avanzato, in sintonia con le dinamiche attuali. 
 
Un'intesa che guarda lontano

I FPO hanno ben presente che la cooperazione tra aziende non può essere limitata solo ad ottenere una maggiore visibilità, alla elaborazione di strategie di promozione non accessibili alle singole aziende. Sono ben consapevoli che le loro produzioni possono usufruire di un vantaggio legato ad una ben precisa connotazione territoriale che veicola valenze positive. I FPO pertanto guardano oltre la mera promozione commerciale e puntano ad operare insieme per la:

valorizzazione dell'identità dei prodotti e dei produttori, oltre alla maggiore divulgazione della conoscenza delle tradizioni montane e con esse la diffusione di una consapevolezza sull'importanza del loro mantenimento al fine di proteggere un ambiente\paesaggio, una cultura e l'economia agricola alpina.

Pur dal punto di vista di imprese private i FPO si rendono conto che l'economia casearia delle Terre Alte non può essere sostenibile senza il mantenimento di un tessuto di piccole aziende agrozootecniche. Di qui il proposito di costituire anche un  "osservatorio dell'agricoltura di montagna e di farsi portavoce della potenzialità del territorio".  Ma sostenere l'economia agricola montana significa sviluppare in modo integrato, in rete con gli operatori culturali, turistici e istituzionali le potenzialità del territorio. I FPO, ancora prima di costituirsi ufficialmente hanno promosso la collabprazione con Centri Studio (Valle Brembana e Valle Imagna) per ricerche storiche sui prodotti, con il CAI, Unione Bergamasca delle Sezioni e Sottosezioni, per la gestione di sentieri gastronomici e per la formazione delle guide e dei rifugisti, con il Parco delle Orobie Bergamasche, l'istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme e la Comunità Montana Valle Brembana.
Qualcuno a questo punto potrebbe chiedersi se dietro l'operazione FPO non ci sia la volontà di creare un nuove ente. Nel documento sigliato a S.Pellegrino si sgombera in anticipo il campo da ogni equivoco in proposito:
È bene sottolineare l'alto valore di questa aggregazione, realmente pensata e sviluppata dal basso, ovvero dalle aziende e dai consorzi/ presidi dei formaggi orobici senza la presenza e l'influenza di soggetti pubblici ed enti. L'intento ben preciso è infatti quello di non voler creare un nuovo ente, bensì una "massa critica" operativa, che porti avanti gli obiettivi condivisi per la crescita delle aziende e per la loro sopravvivenza futura. Questo momento segna un passo storico importante non solo nello specifico panorama caseario, ma anche nel contesto montano.
Nessuna sostituzione con le istituzioni da parte dei FPO, ma anche la piena consapevolezza che oggi le imprese, soprattutto in territori fragili come le Terre Alte, devono operare in rete, aprirsi alla collaborazione orizzontale con imprese di diversi comparti economici ma anche con i soggetti culturali e le stesse istituzioni non limitatamente alla realizzazione di progetti e di iniziative temporanee ma come modus operandis ordinario.  Senza dimenticare l'obiettivo primario delle imprese (garantire a sé stesse una sostenibilità economica) i FPO si propongono di coinvolgere nelle loro iniziative gli operatori di altri settori, a partire da quello turistico con il quale sono evidenti le numerose possibilità di sinergia.


Iniziative già avviate e una grande presenza a Expo 2015

Senza attendere la formalizzazione i FPO, attraverso l'associazione Fiera di S.Matteo che ha svolto il ruolo di incubatore del progetto, hanno già lanciato diverse iniziative anche in campo turistico (come quella dei percorsi brembani realizzati in collaborazione con la Comunità Montana). Sarà l'Expo 2015 a MIlano, però, il banco di prova della capacità dei FPO di svolgere a pieno il ruolo di ambasciatori del gusto di un territorio. Grazie ad un accordo siglato con Slow Food subito dopo la  formalizzazione del documento costitutivo i FPO saranno presenti a Expo a partire dall'inaugurazione quando i 6 formaggi orobici per dieci giorni consecutivi costituiranno il tema delle degustazioni organizzate per le delegazioni internazionali nel padiglione Slow Food.  Questa occasione farà da volano alle proposte di visita lungo gli "Itinerari dei Principi delle Orobie" per tutta la durata del semestre Expo in forma di pacchetti e di escursioni organizzate (ma anche in forma di visite libere coadiuvate da appositi supporti informativi). Tali itinerari (a piedi, in MTB e in forma integrata con diversi mezzi di trasporto) si prefiggono di mettere in rete nuclei storici e altri elementi di interesse storico-culturale, rifugi, alpeggi, centri di produzione casearia. Ad essi si accederà anche dalla Valsassina e dalla Valtellina creando dei circuiti che mettono in relazione l'area delle Orobie occidentali con quella lariana, la Valtellina e Bergamo oltre che direttamente con Milano.
Tra i programmi dei FPO anche la partecipazione con un ruolo di spicco all'evento Terre d'Alpe che tra l'autunno 2014 e la primavera 2015 in prossimità di Expo si prefigge di portare - come è già successo con una prima edizione a Cuneo tra dicembre 2013 e febbraio 2014 - il mondo del pastoralismo e dell'alpeggio nelle città (in questo caso Bergamo e Brescia). Tutte queste iniziative saranno presentate in una conferenza stampa a Bergamo Città Alta nelle prossime settimane.