(02.03.14)
Il 20 febbraio i soggetti promotori dell'intesa tra i FPO "Formaggi
Principi delle Orobie" hanno siglato un documento costitutivo
della ATI (Associazione Temporanea di Imprese) FPO
Siglato
il patto fondativo tra i Principi
delle Orobie
di
Michele Corti
In
un documento sottoscritto al termine di una riunione tenutasi a
S.Pellegrino Terme il 20 febbraio scorso i soggetti proponenti hanno
ufficializzato gli obiettivi e le modalità di azione dei FPO
(Formaggi Principi delle Orobie) e si sono indicati tutti gli aspetti
rilevanti che dovranno essere posti a base dello statuto. C'è la
volontà di costituire una rete di imprese ma anche di promuovere una
più vasta rete con obiettivi di promozione territoriale
A
trainare la cordata dei FPO è un nucleo di imprese: Latteria Sociale
di Branzi (Bg), Latteria Sociale di Valtorta (Bg), Casarrigoni srl di
Taleggio (Bg), Società agricola Locatelli Guglielmo e c. di Vedeseta
(Bg) Soc. Coop S.Antonio in Val Taleggio di Vedeseta (Bg), Az.
Agrituristica Quarteroni Ferdinando di lenna (Bg), Soc Bitto Trading
spa di Gerola alta (So). Il consorzio di tutela del Formai de Mut e
l'Associazione produttori dello stracchino all'antica, che hanno
partecipato a tutte le riunioni preliminari e confermato la loro
volontà di partecipazione al progetto FPO, sottoscriveranno in un
secondo momento l'adesione dovendo, in quanto organismi associativi,
svolgere i necessari adempimenti.
Il
percorso dei FPO è indicativo delle "difficoltà fisiologiche"
che la crazione di reti incontra nella realtà economico-sociale
(italiana e della montagna in particolare). Anche in presenza di
forti volontà i tempi per sviluppare collaborazione e progetti
comuni sono lenti, almeno relativamente alle esigenze di una società
e di mercati in rapida trasformazione. Oltre ad aspetti formali e
burocratici pesa una cultura che non favorisce l'apertura e la
collaborazione.
In
positivo, però, va osservato che il quadro di collaborazione
definito dai soggetti che hanno dato vita alla ATI FPO è molto
avanzato. Se è stato necessario molto tempo per arrivare ad una
formalizzazione è anche vero che questa definisce un livello di
collaborazione molto impegnativo, molto avanzato, in sintonia con le
dinamiche attuali.
Un'intesa
che guarda lontano
I
FPO hanno ben presente che la cooperazione tra aziende non può
essere limitata solo ad ottenere una maggiore visibilità, alla
elaborazione di strategie di promozione non accessibili alle singole
aziende. Sono ben consapevoli che le loro produzioni possono
usufruire di un vantaggio legato ad una ben precisa connotazione
territoriale che veicola valenze positive. I FPO pertanto
guardano oltre la mera promozione commerciale e puntano ad operare
insieme per la:
valorizzazione
dell'identità dei prodotti e dei produttori, oltre alla maggiore
divulgazione della conoscenza delle tradizioni montane e con esse la
diffusione di una consapevolezza sull'importanza del loro
mantenimento al fine di proteggere un ambiente\paesaggio, una cultura
e l'economia agricola alpina.
Pur
dal punto di vista di imprese private i FPO si rendono conto che
l'economia casearia delle Terre Alte non può essere sostenibile
senza il mantenimento di un tessuto di piccole aziende
agrozootecniche. Di qui il proposito di costituire anche un
"osservatorio dell'agricoltura di montagna e di farsi
portavoce della potenzialità del territorio". Ma
sostenere l'economia agricola montana significa sviluppare in modo
integrato, in rete con gli operatori culturali, turistici e
istituzionali le potenzialità del territorio. I FPO, ancora prima di
costituirsi ufficialmente hanno promosso la collabprazione con Centri
Studio (Valle Brembana e Valle Imagna) per ricerche storiche sui
prodotti, con il CAI, Unione Bergamasca delle Sezioni e Sottosezioni,
per la gestione di sentieri gastronomici e per la formazione delle
guide e dei rifugisti, con il Parco delle Orobie Bergamasche,
l'istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme e la Comunità
Montana Valle Brembana.
Qualcuno
a questo punto potrebbe chiedersi se dietro l'operazione FPO non ci
sia la volontà di creare un nuove ente. Nel documento sigliato a
S.Pellegrino si sgombera in anticipo il campo da ogni equivoco in
proposito:
È
bene sottolineare l'alto valore di questa aggregazione, realmente
pensata e sviluppata dal basso, ovvero dalle aziende e dai consorzi/
presidi dei formaggi orobici senza la presenza e l'influenza di
soggetti pubblici ed enti. L'intento ben preciso è infatti quello di
non voler creare un nuovo ente, bensì una "massa critica"
operativa, che porti avanti gli obiettivi condivisi per la crescita
delle aziende e per la loro sopravvivenza futura. Questo momento
segna un passo storico importante non solo nello specifico panorama
caseario, ma anche nel contesto montano.
Nessuna
sostituzione con le istituzioni da parte dei FPO, ma anche la piena
consapevolezza che oggi le imprese, soprattutto in territori fragili
come le Terre Alte, devono operare in rete, aprirsi alla
collaborazione orizzontale con imprese di diversi comparti economici
ma anche con i soggetti culturali e le stesse istituzioni non
limitatamente alla
realizzazione di progetti e di iniziative temporanee ma come modus
operandis ordinario. Senza dimenticare l'obiettivo primario
delle imprese (garantire a sé stesse una sostenibilità economica) i
FPO si propongono di coinvolgere nelle loro iniziative gli operatori
di altri settori, a partire da quello turistico con il quale sono
evidenti le numerose possibilità di sinergia.
Iniziative
già avviate e una grande presenza a Expo 2015
Senza
attendere la formalizzazione i FPO, attraverso l'associazione Fiera
di S.Matteo che ha svolto il ruolo di incubatore del progetto, hanno
già lanciato diverse iniziative anche in campo turistico (come
quella dei percorsi brembani realizzati in collaborazione con la
Comunità Montana). Sarà l'Expo 2015 a MIlano, però, il banco di
prova della capacità dei FPO di svolgere a pieno il ruolo di
ambasciatori del gusto di un territorio. Grazie ad un
accordo siglato con Slow
Food subito dopo la formalizzazione
del documento costitutivo i FPO saranno presenti a Expo a partire
dall'inaugurazione quando i 6 formaggi orobici per dieci giorni
consecutivi costituiranno il tema delle degustazioni organizzate per
le delegazioni internazionali nel padiglione Slow Food. Questa
occasione farà da volano alle proposte di visita lungo gli
"Itinerari dei Principi delle Orobie" per tutta la
durata del semestre Expo in forma di pacchetti e di escursioni
organizzate (ma anche in forma di visite libere coadiuvate da
appositi supporti informativi). Tali itinerari (a piedi, in MTB e in
forma integrata con diversi mezzi di trasporto) si prefiggono di
mettere in rete nuclei storici e altri elementi di interesse
storico-culturale, rifugi, alpeggi, centri di produzione casearia. Ad
essi si accederà anche dalla Valsassina e dalla Valtellina creando
dei circuiti che mettono in relazione l'area delle Orobie occidentali
con quella lariana, la Valtellina e Bergamo oltre che direttamente
con Milano.
Tra
i programmi dei FPO anche la partecipazione con un ruolo di spicco
all'evento Terre d'Alpe che tra l'autunno 2014 e la primavera 2015 in
prossimità di Expo si prefigge di portare - come è già successo
con una prima edizione a Cuneo tra dicembre 2013 e febbraio 2014 - il
mondo del pastoralismo e dell'alpeggio nelle città (in questo caso
Bergamo e Brescia). Tutte queste iniziative saranno presentate in una
conferenza stampa a Bergamo Città Alta nelle prossime settimane.
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